Guida al Giapponese di Dragon Ball, Una guida alla grammatica di Dragon Ball e al modo di parlare dei suoi protagonisti

« Older   Newer »
  Share  
Anizawa Meito
view post Posted on 24/8/2015, 23:03 by: Anizawa Meito
Avatar

一杯おっぱいボク元気な男

Group:
Editor Team
Posts:
10,849

Status:
Anonymous


npnDxzw

GUIDA AL GIAPPONESE
DI DRAGON BALL

Una guida alla grammatica di Dragon Ball
e al modo di parlare dei suoi protagonisti






Vi siete mai chiesti come parlano i personaggi di Dragon Ball nella versione originale? O magari, in che modo viene utilizzata la lingua giapponese e come questa serva a descrivere le varie relazioni che intercorrono tra i personaggi? Se ci sono differenze su come i personaggi parlano nell'anime rispetto al manga? Questo articolo risponde a queste curiosità di chi - come il sottoscritto una volta - non ha le conoscenze per poter fare un'analisi il più accurata possibile. Premetto che le traduzioni e gli adattamenti dei vari esempi forniti le ho svolte basandomi sulla Perfect Edition (o Kanzenban a dir sì voglia) giapponese, per cui potrebbero esserci delle differenze con la Evergreen Edition e ce ne saranno sicuramente con tutte le altre edizioni italiane precedenti. I primi tre paragrafi (linguaggio relazionale, suffissi e pronomi) servono a dare un'infarinatura generale di come funziona la lingua giapponese per poterne comprendere le differenze con quella italiana. La parte successiva è dedicata all'analisi dei singoli personaggi, quelli più importanti o particolari, di come questi parlino in generale e specificando se ci sono differenze con la versione animata. L'articolo è ricco di esempi per avere un riscontro effettivo e chiarificare i concetti esposti. L'ultima parte conclude l'articolo con una sessione di Q&A, con domande rivoltemi dall'utenza e dai fan in merito a questioni e specifiche che rientrano nel tema di questo articolo.



PASSA A:
» Introduzione
» I suffissi onorifici
» I pronomi personali giapponesi
» Come parlano i personaggi di Dragon Ball?
» Curiosità: Q&A
» Credits



»INTRODUZIONE:
Il linguaggio relazionale giapponese


Analogamente a quanto facciamo in italiano, in giapponese e in tutte le altre lingue del mondo, quando ci rivolgiamo al nostro interlocutore dobbiamo prendere in considerazione alcuni fattori che sono determinanti nella scelta del corretto registro linguistico. Questi fattori sono:


  • Livello di intimità o familiarità: naturalmente utilizzeremo il registro formale del Lei con un estraneo. Viceversa, con un nostro amico utilizzeremo un registro informale o addirittura dialettale. Dipende da quanta confidenza abbiamo con il nostro interlocutore;

  • Età: se l’estraneo con cui stiamo parlando è molto più giovane di noi, allora saremo propensi ad utilizzare il registro informale del Tu. Viceversa, utilizzeremo il Lei con persone più anziane di noi;

  • Status sociale: utilizzeremo un registro formale verso un nostro superiore sul posto di lavoro, oppure con una personalità importante e così via. Al contrario, non ci faremo problemi a dare del Tu a un nostro sottoposto o meno importante di noi;

  • Genere: esiste la tendenza ad utilizzare un registro informale tra due persone dello stesso sesso.


Quanto appena detto vale in modo particolare per la lingua giapponese, soprattutto perché essa riflette una società rigidamente gerarchizzata, molto più della nostra. Una differenza sostanziale è proprio data dal numero e dalla complessità dei registri linguistici utilizzati in Giappone. Mentre nella lingua italiana il linguaggio relazionale è composto da un registro formale (il Tu) e uno informale (il Lei), in quella giapponese ne possiamo trovare uno in più. Andiamo ad esaminarli singolarmente più nel dettaglio:



» Stile Piano 普通体 (futsūtai):

    E' un registro che esprime familiarità e intimità. Generalmente equivale al nostro Tu e che allo stesso modo in certi contesti può determinare scortesia data la sua informalità. Viene utilizzato con amici e familiari. Ovviamente è il registro più utilizzato in DB;

    Esempio: "Jā, nani ni shi ni koko e kita! Shinitai no ka!?" – Piccolo a Radish
    Traduzione: "Allora, cosa sei venuto a fare qui!? Vuoi [forse] morire!?"


» Linguaggio Cortese 丁寧語 (teineigo):

    E' un registro linguistico che, come dice il nome, esprime educazione e formalità. Non sempre però può essere tradotto con il nostro Lei. Viene utilizzato con conoscenti ed estranei, soprattutto con i più anziani ma anche tra amici e familiari. È abbastanza comune in DB;

    Esempio: "Tokoro de Buruma-san Yamucha-san wa dōshitandesuka?" – Crilin a Bulma
    Traduzione: "A proposito Bulma, che fine ha fatto Yamcha?"
    (Come vedete in questo caso non si applica il Lei perché Crilin e Bulma sono amici, tuttavia Crilin si mostra educato nei suoi confronti; notare l’assenza degli onorifici in traduzione)


» Linguaggio Onorifico 尊敬語 (sonkeigo):
» Linguaggio Umile 謙譲語 (kenjōgo):

    Il primo è utilizzato per esprimersi elevando lo status dell’interlocutore mentre il secondo in maniera complementare serve per esprimersi con umiltà quando ci si riferisce a sé stessi abbassando il proprio status. Generalmente, vengono utilizzati insieme e rappresentano un ulteriore livello di formalità assente nella nostra lingua (che comunque viene adattato con altre strategie linguistiche quando possibile). Viene utilizzato con persone di status superiore, quindi colleghi di lavoro, senpai, clienti di un’azienda o un negozio, Imperatori del Giappone ecc. È molto raro in DB e i personaggi che alle volte lo utilizzano si contano sulle dita di una mano.

    Esempio: "De, Saiyajin-tachi wa oai ni narundesuka?" – Whis a Beerus
    Traduzione: "Perciò, mio Signore, è deciso ad incontrare [questi] Saiyan?"
    (Il verbo incontrare è in forma onorifica, perciò oltre al Lei ho adattato aggiungendo un appellativo verso il Dio della Distruzione)


  • Linguaggio di Rispetto 敬語 (keigo):
    • Il linguaggio cortese insieme a quello Onorifico e Umile vengono raggruppati in un'unica categoria detta Linguaggio di Rispetto 敬語 (keigo). Fatta questa piccola importante premessa andiamo avanti.


    Curiosità: lo sapevate che nel film "Dragon Ball Z: Battle of Gods" (La Battaglia degli Dei), quando Re Kaioh costringe Goku a presentarsi con un registro adeguato, quest'ultimo sbaglia clamorosamente? Vediamolo in dettaglio:

    Esempio: "Watakushi wa Son Gokū to osshaimasu." – Goku a Beerus
    Traduzione: "Mi chiamo Son Goku."
    (Il pronome personale Watakushi è corretto ma il verbo osshaimasu è in forma onorifica invece di essere in forma umile come dovrebbe, il che dà l’idea che Goku alzi il proprio status rispetto alla divinità. Purtroppo è difficile tradurlo in italiano mantenendo tutti questi dettagli).




    »I SUFFISSI ONORIFICI:
    Cosa sono e quando si usano


    La lingua giapponese utilizza una vasta gamma di suffissi onorifici per riferirsi alle persone, per esempio tramite il famoso -san. Di regola, è considerato informale o scortese, a seconda del contesto, omettere il suffisso quando ci si riferisce a una persona. Premetto che i suffissi possono essere aggiunti non solo a nomi di persone, ma anche a oggetti, mestieri, negozi e titoli. Essi descrivono la relazione che c’è tra due persone ma anche la persona stessa che li utilizza. È considerato scortese (o infantile, nel caso di –chan) utilizzare i suffissi per riferirsi a sé stessi. Facendo una panoramica generale abbiamo:


    • San さん: versione colloquiale di -sama, è il suffisso più comune e neutro. Indica rispetto ed educazione verso l’interlocutore, con cui in genere non si ha un rapporto di particolare confidenza, oppure un estraneo. Può essere utilizzato in contesti formali che informali per qualsiasi genere. Sebbene venga spesso corrisposto al nostro "Signore/a" esistono contesti nei quali non può essere adottata come traduzione; ad esempio a scuola, dove i ragazzi si chiamano rigorosamente cognome+san tra di loro oppure tra amici.

    • Esempio: vedi la frase di Crilin a Bulma sopra.


    • Sama 様 / さま: molto più rispettoso del precedente, viene utilizzato per riferirsi a persone di status sociale più alto oppure verso persone per cui si prova una profonda stima o ammirazione. Quando viene usato nei propri confronti, indica estrema arroganza oppure modesta ironia a seconda del contesto. Può essere adattato in molti modi a seconda del contesto in cui è inserito.

    • Esempio: "Furīza-sama gochūmon no sukautā wa kono kēsu ni." – Jeeth a Freezer
      Traduzione: "Potente Freezer, in questa scatola c’è lo scouter che aveva ordinato."


    • Kun 君: generalmente viene utilizzato con persone di sesso maschile il cui stato sociale è inferiore al proprio in contesti che lo richiedono (per lo più quello scolastico e lavorativo), sebbene vi siano delle eccezioni. Ad esempio, può essere impiegato anche con le donne da parte di un uomo (un insegnante con le alunne o un superiore con le impiegate) oppure dalle donne nei confronti di un uomo (tra compagni di scuola). Comunque, può essere usato anche tra coetanei o con persone di pari status sociale, in questo contesto esprime confidenza e intimità con l’interlocutore. Esempi:

    • 1) "Sō sō! Gohan-kun no ie tteba monosugoku tōi no yo. Kurabu katsudō nante yatteru jikan nai wa yo." – Iresa a Sharpner
      Traduzione: "Proprio così! La casa di Gohan è molto distante. Non ha mica tempo per partecipare ai club!"

      2) "Yūbe Goten-kun kara denwa ga attanda. Goten-kun mo tenkaichi budōkai ni deru tte…" – Trunks a Vegeta
      Traduzione: "Ieri sera Goten mi ha telefonato. Ha detto che parteciperà anche lui al torneo di arti marziali…"
      (Come avete notato, Goten viene ripetuto in originale. Queste ripetizioni sono assai frequenti in quanto si preferisce evitare l'uso di pronomi personali, seppur esistano nella grammatica giapponese. Questo perché indicano un riferimento diretto alla persona interessata, che potrebbe essere considerato scortese.)


    • Chan ちゃん: utilizzato come vezzeggiativo con i bambini o nel linguaggio infantile (i bambini prima di imparare i pronomi personali usano il proprio nome con -chan per riferirsi a sé stessi), può essere anche usato con ragazze con cui si ha particolare confidenza. Denota una connotazione affettuosa e d’intimità nei confronti dell’interlocutore. Se utilizzato con un adulto o un superiore viene considerato ovviamente offensivo. Esempi:

    • 1) "Jā Gohan-chan honto ni kizukete iku dazo!" – Chichi a Gohan
      Traduzione: "Allora mi raccomando. Sta' attento, Gohan!"

      2) "Yo! Bejīta-chan." – Ginyū a Vegeta
      Traduzione: "Ehilà, piccolo Vegeta." ("Ehilà, Vegetino", volendo mantenere lo stile vezzeggiativo)


    Nella lingua giapponese esistono anche altri suffissi, ma questi elencati sono i principali utilizzati in Dragon Ball. Di regola, è considerato poco professionale mantenere i suffissi in traduzione, perché oltre a dare l’idea di un lavoro incompleto (e non comprensibile a tutti) lasciano trasparire l'esoticità del prodotto, ciononostante esistono case editrici (almeno in America) che invece li mantengono proprio per rafforzarne l'origine nipponica e renderli più appetibili commercialmente ai vari appassionati di cultura giapponese.




    »I PRONOMI PERSONALI:
    come dire "Io" e "Tu" nella lingua del Sol Levante


    Una delle peculiarità dei pronomi personali giapponesi è che ne esistono più di uno per la prima e la seconda persona e che tradizionalmente non ne esiste nessuno per la terza, sebbene siano stati aggiunti solo "recentemente". Purtroppo sono una di quelle caratteristiche della lingua che si perde con la traduzione perché praticamente impossibili da tradurre per il fatto che in italiano abbiamo solo "Io" e "Tu" come pronomi. Qui di seguito viene mostrata una tabella riepilogativa dei vari pronomi più utilizzati in Dragon Ball e della lingua giapponese in generale (cliccate per ingrandire):



    2SpNrFqm


    Per quanto riguarda il plurale, basta aggiungere –tachi oppure –ra, a seconda del pronome. Ora analizzerò uno ad uno i vari pronomi, partendo dal più formale arrivando a quelli più informali:


    • Watashi 私: Cortese, non ha preferenza di genere ed è considerato neutro, adatto a qualsiasi contesto.

    • Esempio: "Watashi no na wa Seru. Jinzōningen da." – Cell
      Traduzione: "Il mio nome è Cell e sono un cyborg".


    • Watakushi 私: Ancor più educato e formale di Watashi, non ha preferenze di genere. Tuttavia non si vede spesso in Dragon Ball.

    • Esempio: "Dai-sābisu de goran ni iremashō!! Watakushi no saigo no henshin wo…" – Freezer
      Traduzione: "Vi farò questo grandissimo onore!! Vi mostrerò la mia ultima trasformazione…"


    • Washi わし: Informale, utilizzato dalle persone anziane di sesso maschile.

    • Esempio: "Washi ga uwasa no Kame-Sen’nin, idaina Muten Rōshi ja." – Maestro Muten
      Traduzione: "Io sono il famoso Eremita della Tartaruga, il leggendario Maestro Muten."


    • Boku 僕: informale, generalmente utilizzato dai bambini fino ai giovani adulti.

    • Esempio: "Demo Boku… budōka ni nanka naritakunai… erai gakusha-san ni naritai…" – Son Gohan
      Traduzione: "Ma io… non voglio diventare un esperto di arti marziali… Voglio diventare un grande studioso!"


    • Atashi あたし: Informale, generalmente utilizzato dalle bambine fino alle giovani donne.

    • Esempio: "Atashi Irēza. Yoroshiku ne. Tsuide ni kocchi no ko wa Bīderu…" – Iresa
      Traduzione: "Io sono Ireza, piacere [di conoscerti]. Questa vicina a me, invece, è Videl… "


    • Ore 俺: Molto informale, generalmente utilizzato dagli uomini e dà idea di mascolinità. La maggior parte dei personaggi maschili in Dragon Ball lo usa.

    • Esempio: "Ore wa Gokū demo Bejīta demo nai. Ore wa kisama wo taosu mono da!" – Gogeta
      Traduzione: "Io non sono né Goku né Vegeta. Sono colui che ti sconfiggerà!"


    • Ora おら: la versione rozza di Ore, dà l'idea che chi lo utilizzi sia un campagnolo.

    • Esempio: "Ossu! Ora Gokū!" – Son Goku
      Traduzione: "Ehilà, sono Goku!"


    • Oira おいら: un'altra versione campagnola di Ore.

    • Esempio: "Mura dewa tobikiri tsuyoku tatte… Oira yori tsuyoi hito wa kitto ippai iru zo." – Ūb
      Traduzione: "Anche se sono il più forte del villaggio, nel mondo ci sono tante persone molto più forti di me…"


    • (Il proprio nome): è tipico del linguaggio infantile parlare in terza persona, perché non si padroneggia ancora la lingua; può però essere considerato carino.

    • Esempio: "Misutā Popo ikenai. Kami-sama no shiro nikkagetsukan mo daremo inakunatteshimau. Sore dame" – Mister Popo
      Traduzione: "Mister Popo non può lasciare vuoto il castello di Dio per due mesi."


    • Anata あなた: cortese e neutrale, senza preferenze di genere, denota educazione.

    • Esempio: "Yare yare. Anata mo desuka. Kono hoshi no ohitori wa donata mo zettai ni nakama no koto wo ossharanai…" – Freezer a Mūri
      Traduzione: Cielo. Anche tu fai così? Su questo pianeta nessuno vuole parlare dei propri compagni…


    • Kimi 君: informale, tipicamente utilizzato dagli uomini anche se non è una regola fissa.

    • Esempio: "...Dewa kimi ga watashi no wōminguappu wo tetsudatte kureru kana?"– Perfect Cell a Super Vegeta
      Traduzione: "…Allora che ne diresti di darmi una mano con gli esercizi di riscaldamento?"


    • Omae お前 / Anta あんた: entrambi molto più informali di Kimi: il primo è tipicamente maschile, mentre il secondo è più generico (versione colloquiale di Anata). Se utilizzato con un amico o un proprio caro, denota intimità o comunque un certo affetto. Al contrario, se usato con estranei, denota una mancanza di rispetto. Viene spesso usato in Dragon Ball con entrambe le sfumature.
      Esempio:

    • Goku: "Madaa? Omae noroi naa. Kame ni nacchau zo."
      Bulma: "Urusai wa ne. Nani ga kame! Daitai ne, anta hayasuginno yo! Soreto saa 'omae' tte iu no yamete kureru?! Watashi no hō ga futatsu mo nenjō nandakara. 'Buruma-san' tte yonde hoshii wa ne!"
      Goku: "iinikui kara iya da."
      Bulma: "Doko ga iinikui noyò!"
      --------------------------------------------
      Goku: "Ti manca ancora tanto? Certo che sei proprio lenta, finirai per diventare una tartaruga."
      Bulma: "Sta' zitto! Te la do io la tartaruga! Sei tu che ti svegli troppo presto! E poi, non rivolgerti a me con quel tono! Ho due anni più di te, dovresti chiamarmi Bulma-san!" (letteralmente: "Potresti smetterla di usare 'omae' con me?)
      Goku: "Non voglio, è difficile da pronunciare."
      Bulma: "Ma dove sarebbe la difficoltà!?"


    • Temē てめえ / Kisama 貴様 / Onore 己: il livello più basso della scala dei pronomi. Sono considerati a tutti gli effetti degli insulti, perché denigrano lo status dell'interlocutore a cui ci si riferisce, offendendolo. Da me ribattezzati come la "Triade dei pronomi ingiuriosi", essendo molto in voga negli anime e i manga, ma al contrario molto rari nella vita reale - se non tra gli yakuza. Tuttavia, spesso e volentieri, in traduzione si sorvola nella resa in italiano. Inutile dire che questi termini sono all'ordine del giorno in Dragon Ball. Esempi:

    • 1) "Kisama wa Pikkoro Daimao dewanai to iu no ka?" – Cell
      Traduzione: "Stai dicendo che non sei il Grande Demone Piccolo?" (Si sarebbe potuto adattare anche aggiungendo un insulto ma per il contesto era fuori luogo, comunque i giapponesi capiscono che a Cell non sta particolarmente simpatico il nostro amico verde)
      2) "Temē yokumo Gohan wo koroshi yagatta na." – Majin Vegeta a Bū
      Traduzione: "Come hai osato uccidere Gohan, brutto pallone gonfiato?" (ci sono andato pesante anche per la presenza di -yagatta, un suffisso verbale che quando aggiunto indica disprezzo per l’azione dell'interlocutore)


    Come avete potuto vedere, la lingua giapponese è marcata sia nel genere che nell'età con l’utilizzo dei pronomi, riflettendo una società rigidamente gerarchizzata. Tuttavia, faccio notare che i pronomi, così come vengono usati in Dragon Ball e probabilmente anche in molti altri manga, non rispecchiano il loro utilizzo reale nella società giapponese.




    »ELENCO RIEPILOGATIVO:
    come parlano i personaggi di Dragon Ball?


    Ed eccoci giunti alla parte più interessante, che per essere compresa a fondo si rende necessaria la premessa sui linguaggi, suffissi e i pronomi di cui sopra. Se non specificato diversamente, si dà per scontato che i personaggi parlino con lo Stile Piano informale.



    h9ijxNLSon Goku
    Goku di solito usa Ora per riferirsi a sé stesso. Comunque, quando si trasforma per la prima volta in Super Saiyan, cambia in Ore e lo stesso si ripete in seguito quando affronta N.19. Dopo l’allenamento nella Stanza dello Spirito e del Tempo ritorna ad utilizzare Ora: segno che si è abituato a quella forma ed è più calmo. Nei panni di Vegeth o Gogeta utilizza Ore, probabilmente dovuto all'influenza di Vegeta. Goku non adopera mai i suffissi, se non quando costretto o solo per poche eccezioni (Karin-sama, Kami-sama, Kaioh-sama, Beerus-sama). Nel manga, la parlata di Goku è simile a quella del giapponese standard (in stile Piano, ovviamente). Le principali differenze che lo contraddistinguono sono l'utilizzo dei pronomi molto informali per la prima e la seconda persona, tantissime contrazioni (leggasi: si mangia le parole) e la pronuncia dei dittonghi "oi" ed "ai" in "ee". C'è da dire che nessuno di questi elementi di per sé fa sembrare Goku un campagnolo, poiché si ritrovano anche su altri personaggi e nella parlata della regione del Kantō. Tuttavia, se combinati tutti insieme danno l'idea di una persona che parla in maniera molto informale con chiunque e magari considerata anche maleducata (dopotutto Goku è cresciuto da solo sulle montagne), ma ci tengo a precisare che non è uno stile specifico di nessuna regione del Giappone. Nell'anime invece, nell'interpretare Goku, Masako Nozawa utilizza un (vago) accento del Tohōku, che viene generalmente associato con lo stereotipo del rozzo campagnolo dai giapponesi. Se dovessimo adattarlo in italiano, (parlando unicamente in base all'assonanza dello stile dialettale), sarebbe grossomodo equivalente a far parlare Goku con un leggero accento meridionale.
    GHOALZISon Gohan
    Gohan utilizza Boku e lo farà fino a quando non riceverà il potenziamento del vecchio Kaiohshin e comincerà a usare Ore. Comunque, al 28° Torneo Tenkaichi torna a utilizzare Boku. Nel futuro di Trunks, invece, usa solamente Ore. Parla spesso utilizzando il linguaggio cortese, anche con sua moglie. Essendo stato istruito da Chichi, è molto educato e rispetta le persone più anziane di lui utilizzando molto i suffissi.
    hOk1VtKSon Goten
    In quanto bambino di sette anni, utilizza Boku e non esita a usare appellativi infantili come ad esempio nii-chan (fratellone, sebbene sarebbe corretto col -san) per riferirsi a suo fratello. Quando si fonde in Gotenks, invece, usa Ore. Continua a utilizzarlo anche da adulto (nel GT).
    xHGEpvDChichi e Gyūmaō (Stregone del Toro)
    Entrambi usano Ora, come Goku, ma quando lo dicono viene scritto in hiragana, mentre quello di Goku è scritto in katakana. Comunque, ad un certo punto della serie, Chichi inizia ad usare Ora scritto in katakana e chiama sempre Goku con -sa: una forma contratta di -san. Entrambi hanno la parlata dialettale del Tohōku, regione a nord del Kantō, in maniera molto più marcata di Goku: ci sono modifiche grammaticali e l'utilizzo della particella finale Be べ. Da questo punto di vista possono essere considerati davvero dei campagnoli, e tra i due l’accento di Gyūmaō è più forte.
    NL1cr8jPan
    Utilizza il neutrale Watashi come anche il femminile Atashi a seconda dei casi. Alle volte usa anche il suo nome, tirando fuori il suo lato infantile. Essendo ancora una bambina, si riferisce in termini affettuosi verso Goku con jī-chan (nonnino). È divertente notare come nella serie GT parli come un'adolescente, piuttosto che come una bambina della sua età (voglia di indipendenza?).
    yk8aS0VVidel
    Parla come una ragazza della sua età, in maniera piuttosto neutrale utilizzando Watashi e Atashi a seconda dei casi.
    YqxSbciMister Satan
    Utilizza Ore per la maggior parte di tutta la serie, ma cambia in Watashi durante il 28° Torneo Tenkaichi. Nell'anime utilizza anche un paio di volte Washi.
    EzWBgx6Ub
    Il campagnolo per eccellenza. Difatti Ub utilizza Oira, una variante di Ore, particolarmente adatto per lui che viene da un villaggio rurale del Sud.
    dDQFSclBulma
    All'inizio parla in maniera neutrale con Watashi, ma ad un certo punto nella saga di Freezer cambia in Atashi. Utilizza anche Ore quando cerca di convincere il Generale Blue di essere un uomo. Da notare che lei si riferisce a Goku chiamandolo Son-kun per tutta la serie. All'inizio rifletteva il fatto che Bulma era più grande di Goku e quindi in un certo senso "superiore" - il che rientra nel carattere di Bulma dell’epoca - poi, col tempo, ha assunto una connotazione più affettuosa, ma comunque utilizzando il cognome per rispetto.
    ILKVE1iVegeta
    Di solito parla in maniera informale e piuttosto arrogante con Ore, ma raggiunge i deliri di onnipotenza con Ore-sama per imporre la sua superiorità. Non utilizza i suffissi quando chiama gli altri personaggi quindi è piuttosto diretto, oppure opta per Kisama che, come abbiamo visto, è un "tu" rude e offensivo. Nel manga utilizza anche Temē. Per inciso, quando Vegeta chiama Bulma "donna" poco dopo essere arrivato sulla Terra in seguito alla battaglia con Freezer, lo fa sul serio.
    InZzuwsTrunks
    Il Trunks del futuro generalmente usa Ore nel manga, ma come ragazzo durante lo special a lui dedicato usa Boku, usato per lo più anche nell’anime. In presenza di persone più grandi di lui o dei genitori parla con il linguaggio cortese ed usa sempre il -san, ma quando si trova di fronte ai suoi nemici diventa informale.
    Chibi Trunks parla informalmente come ogni bambino della sua età usando Boku, ma in qualche rara occasione utilizza Ore. Quando si fonde in Gotenks utilizza Ore.
    QsphzRYDottor Brief e consorte
    Parlano entrambi in maniera neutrale utilizzando Washi (lui) e Watashi (lei).
    zMUrLyjOolong
    Normalmente usa Ore ma quando, trasformato in demone, si rivolge alla figlia del Capo Villaggio e le dice che è molto carina, usa Boku-chan per sembrare carino ai suoi occhi. È capitato anche che usasse il -sama per riferirsi a sé stesso.
    GdsS3aiYamcha
    Parla in maniera informale utilizzando regolarmente Ore, ma di fronte al Maestro Muten parla in maniera educata con il linguaggio cortese.
    dn0HOdJPuar
    Normalmente usa Boku parlando in maniera neutrale (il che ci fornisce un indizio suo sesso). Nutre una profonda stima per Yamcha, con cui usa il suffisso -sama. Con Oolong parla in maniera informale ma educata, riferendosi a lui con il suffisso -san.
    UnSn7bhL’Eremita della Tartaruga
    Il Maestro Muten parla in maniera informale utilizzando Washi e altre formule tipiche delle persone anziane: "iru" diventa "oru", la copula diventa "ja" al posto di "da", il negativo contratto "n" al posto di "nai" e così via.
    2CxnaonTartaruga di mare
    Parla sempre in maniera piuttosto educata e in pieno rispetto del Maestro Muten, anche quando si comporta da pervertito. Utilizza il più formale Watakushi.
    rAai8ejCrilin
    All'inizio utilizza Boku, ma cambia in Ore al 22° Torneo Tenkaichi. Generalmente parla in maniera informale, ma mostra rispetto di fronte al Maestro Muten, utilizzando Watashi o Watakushi. Tende per lo più a utilizzare il -san.
    3gcyAQETenshinhan
    Inizialmente parlava in maniera arrogante, quando era sotto la guida dell’Eremità della Gru, ma quando passa agli insegnamenti dell'Eremita della Tartaruga si dà una calmata. Nutre un profondo rispetto per i suoi maestri. Ha sempre utilizzato Ore nel manga, mentre nella prima serie animata è capitato che usasse anche Boku.
    D6gGwppJiaozi
    Utilizza Boku per riferirsi a sé stesso. Usa il -san o -sama molto raramente, tranne quando si rivolge ai suoi maestri oppure a Tenshinhan.
    MIKszlqLunch
    Lei è un caso particolare. Parla in maniera neutrale utilizzando Watashi quando ha i capelli blu, ma quando assume la bionda chioma parla come un maschiaccio utilizzando Ore e Temē.
    2XwChcFYajirobei
    Molto informale anche lui, con suffissi completamente assenti. Nell'anime Mayumi Tanaka, per distinguerlo da Crilin, che interpreta per tutta la serie e i derivati, lo doppia con l'accento di Nagoya. Nel manga, invece, non è presente nessun accento. Utilizza esclusivamente Ore, tranne quando ha tagliato la coda a Vegeta; occasione in cui si è definito Kono Yajirobei-sama, equivalente a "Io, il Grande Yajirobei", in linea con il deliri di onnipotenza di Vegeta.
    V7dKXxrPiccolo
    Nella saga del Grande Demone Piccolo era affetto anche lui dalla sindrome dei deliri di onnipotenza tipica di ogni villain in Dragon Ball, quindi utilizzava Ore-sama oppure Kono Pikkoro-sama. Solitamente, però, utilizza Ore. Da notare che quando si è fuso con Nail nel combattimento con Freezer, utilizzava Ore-tachi (noi), il plurale di Ore. Anche lui chiama spessissimo Goku per cognome, senza suffissi, e raramente per nome.
    c5CRh8VDio
    Parla in modo abbastanza informale, ma quando deve conversare con divinità superiori, quali il Grande Re Enma oppure Re Kaioh, il suo tono diventa molto gentile. Così come la sua nemesi, Dio utilizza il neutrale Watashi.
    TV8ahGVMister Popo
    È un personaggio troppo divertente. Parla sempre in maniera informale, anche di fronte al Dio della Terra da lui stimato, con cui utilizza il -sama per rispetto. Non usa nessun pronome personale ma parla di sé in terza persona. Personalmente credo che Popo lo faccia perché non abbia la piena padronanza della lingua (tipico dei bambini), visto che il suo giapponese è molto primitivo e potrebbe assomigliare a quello di uno straniero. Di conseguenza, poiché pare che Toriyama non sembri saper disegnare un personaggio di colore senza fargli le labbra a canotto, per evitare ulteriormente qualsiasi forma di discriminazione, gli adattamenti internazionali hanno deciso di farlo parlare normalmente e gli Stati Uniti in particolare l'hanno riscattato facendolo diventare blu.
    KyBCVkJDende
    Di tanto in tanto parla in maniera informale, ma di fronte agli anziani, estranei o conoscenze parla in maniera formale utilizzando molti suffissi. Per riferirsi a sé stesso utilizza Boku scritto in katakana.
    I0JlifMShenlong
    Il Dio Drago parla in maniera neutrale utilizzando Watashi come prima persona singolare, anche se usa sempre la stessa formula imperativa quando viene evocato. In Battle of Gods lo si sente parlare in maniera cortese ed educata per la prima volta nei confronti di Beerus.
    llRpMbbKarin
    Generalmente parla come un vecchio saggio, difatti utilizza Washi.
    jgObbXrGrande Re Enma
    Utilizza Washi e parla in maniera informale.
    ngVkJz9Re Kaioh
    Come potrete immaginare, anche Re Kaioh utilizza Washi e parla in maniera informale con i suoi allievi riferendosi a loro con Omae oppure Onushi (una pronome arcaico, tipica del linguaggio samuraico) mentre quando parla con esseri superiori utilizza sempre il suffisso -sama (Beerus, Kaiohshin) con cui si esprime con il linguaggio onorifico.
    LXNgHTqKaiohshin dell'Est e Sommo Kaiohshin
    E' profondamente rispettoso con tutti e parla sempre con il linguaggio cortese insieme ai suffisi, anche con esseri inferiori al suo status di divinità. Utilizza il neutrale Watashi e nei confronti del suo antenato il linguaggio umile insieme l'appellativo Gosenzō-sama, letteralmente "Sommo Onorevole Antenato" in rispetto all'anziano Kaiohshin. Quest'ultimo parla come il Maestro Muten, ma insieme al suo discendente, quando si tratta di Beerus, utilizza il linguaggio onorifico con il relativo suffisso -sama.
    0rIFM3EVecchia Sibilla
    Avendo più di 500 anni, utilizza Washi. Tuttavia, la si sente usare Watashi quando canta per coprire il rumore dell'uomo invisibile affrontato da Yamcha.
    7VB6An0Pilaf
    Nel manga utilizza esclusivamente Watashi, ma nell'anime lo si sente usare anche Washi, in linea con la sua vecchia mentalità.
    iorlCVqEremita della Gru
    Come potete ben immaginare, parla nella stessa maniera del Maestro Muten: in maniera informale utilizzando Washi e altre formule tipiche delle persone anziane.
    LUxsrQYTao Pai Pai
    Utilizza Watashi, ogni tanto lo si sente usare "Kono Tao Pai Pai" per dare enfasi al suo nome, a volte completando con il suffissso -sama.
    HGGxsAJGrande Demone Piccolo
    Prima di ringiovanire usava Washi, dopodiché ha iniziato a utilizzare Watashi oppure "Kono Pikkoro Daimaō" (Io, il Grande Demone Piccolo). A volte aggiunge il suffisso -sama per completare il tutto.
    IvykQwlRadish
    Anche lui è molto informale; l’unico che rispetta è Vegeta. Naturalmente, da buon Saiyan che è, utilizza Ore e disprezza il prossimo con Kisama. Con Piccolo ha utilizzato Omae.
    4hamkibNappa
    Nappa segue lo stesso stile di Radish, tranne che per alcune differenze. Nell'anime parla in maniera più educata di fronte a Vegeta o Freezer. Tuttavia, nel manga è sempre informale, quindi tratta il suo Principe come fosse il suo amico di bevute. Non esita a denigrare i suoi nemici con Kisama o Temē, oppure a dare dell'Omae a Gohan la prima volta che lo affronta. Immancabilmente utilizza Ore, con tutte le forme del delirio di onnipotenza, ergo "Kono Ore-sama" oppure "Kono Nappa-sama" per affermare verbalmente la sua superiorità.
    p8t6KbPFreezer
    L'Imperatore Galattico è l'unico personaggio ad utilizzare tutto lo spettro linguistico. Nella sua prima forma parla in maniera molto educata e raffinata con il linguaggio cortese e Watashi oppure Watakushi, usando sempre i suffissi e alle volte i verbi dal linguaggio umile, per rimarcare la sua superiorità nei confronti della plebe. Nella sua seconda forma, fisicamente più possente e muscolosa, utilizza propriamente Ore e abbassa il suo linguaggio parlando in maniera informale. Nella sua terza forma ritorna all'utilizzo di Watashi e al linguaggio cortese. Tuttavia, quando sta per passare alla sua forma finale, utilizza Watakushi e il linguaggio umile per denotare la sua superiorità ("Vi farò questo grandissimo onore"). Nella sua quarta forma, utilizza Boku, come un bambino, ma dopo il suo ritorno - una volta accusato il colpo della Genkidama - torna ad usare Ore. Come Mecha Freezer, invece, lo vediamo usare Boku ed il suo modo di parlare è molto vicino a quello di un bambino, tant'è che chiama suo padre "papa", versione informale di otōsan (papà in lingua) usato dai bambini.
    v39uwm5Grande Re Cold
    Il padre di Freezer parla un linguaggio abbastanza neutro, anche se utilizza formule per mettere in risalto il suo status di nobile. Utilizza Washi ma scritto in katakana, invece che in hiragana; strategia linguistica generalmente usata per enfasi.
    8mmkCLnOttone
    Il giapponese dell’Androide N.8 è molto semplice, paragonabile a quello di un bambino oppure quello di uno straniero. Utilizza Ore.
    uaYB0yTAndroide N. 16
    Sebbene sia un pacifista, parla in maniera informale. Utilizza Ore.
    Czl32WMCyborg N. 17
    Un personaggio piuttosto arrogante e pieno di sé. Utilizza Ore o Kono Ore per rimarcare la sua superiorità. La prima volta che lo vediamo parlare con il Dottor Gero, utilizza Watashi, perché aveva il telecomando e doveva ingraziarselo.
    oeqrh8yCyborg N. 18
    Parla in maniera informale utilizzando Watashi e si riferisce agli altri con Omae. A volte parla come una teppista.
    cwtv4OKAndroide N. 19
    N. 19 parla in maniera neutrale utilizzando Watashi. Interessante notare che quando pronuncia Son Goku, questi viene scritto in katakana invece che in caratteri, come avviene di solito.
    bXJBHn0Cyborg N. 20 - Dottor Gero
    Nonostante la sua età, utilizza Watashi e parla in maniera informale.
    QJlxA4JCell
    Utilizza un linguaggio neutrale con Watashi per la maggior parte del tempo, sebbene in un paio di occasioni si faccia scappare Ore. La prima è quando affronta Piccolo e gli dice "Io sono tuo fratello"; in seguito, quando cerca di autodistruggersi. Lo fa anche mentre impersona N. 17, per convincere N. 18 ad unirsi a lui.
    kCqiYMNBabidy
    Personaggio controverso. All'inizio utilizza Washi, ma poi cambia in Boku - similarmente a quanto avvenuto con Freezer - e si riferisce a suo padre Babidy con papa.
    vlbLGihDarbula
    Riferendosi al padrone Babidy, il Re dei Demoni è sempre molto educato. Tuttavia, non appena gli si para un nemico davanti, perde la sua gentilezza e parla in maniera neutrale, usando costantemente Watashi.
    qOMMrQSMajin Bu
    Tutti i Majin Bu hanno sempre utilizzato Ore, anche se dopo aver assorbito Gotenks e Piccolo inizia a utilizzare Watashi. Ciò denota un cambiamento della sua personalità, perché nessuno dei due protagonisti utilizza quel pronome. Continua ad usare Watashi anche dopo aver assorbito Gohan, ma quando Vegeth lo fa arrabbiare e lo ridicolizza, passa al più rozzo Ore.
    ozTXxi0Beerus
    Il Dio della Distruzione parla in maniera informale e non utilizza suffissi se non con il Pesce Oracolo, con cui si limita al -san. Ha un tono capriccioso e spesso allunga le vocali, tipico dei bambini e in questo non si smentisce, perché utilizza Boku per riferirsi a sé stesso. Per rivolgersi agli altri usa Kimi, in linea con il suo registro informale, ma con Goku lo abbassa usando Omae.
    1VyjortWhis
    Questo personaggio è molto divertente, e credo sia in assoluto il più formale e revenziale presente in Dragon Ball. Con il suo assistito/discepolo Beerus utilizza lo spettro completo delle formule onorifiche e umili. Non sono ancora riuscito a sentire che pronome usa per la prima persona, ma conoscendo il personaggio utilizzerà quasi sicuramente Watakushi o al limite Watashi che va ugualmente bene, mentre per riferirsi agli altri usa il neutrale Anata. È molto raro trovare un personaggio che parla in maniera formale come lui negli anime e manga di tipo shonen, perché i linguaggi che utilizza vengono parlati quotidianamente dai giapponesi sul posto di lavoro con i propri superiori nel mondo reale.



    »EDIZIONE VIDEO:
    la guida in formato video


    Il nostro articolo sulla grammatica di Dragon Ball e il modo di parlare dei suoi protagonisti è disponibile anche in formato video! Questa versione è stata creata dal Anizawa Meito del Team Saiyajin e Davide Della Via, fumettista e scrittore italiano, fondatore della rivista online Doratoes Manga, dedicata ai fumetti japstyle.

    Nel video non ci si limita a riportare le informazioni dell'articolo originale, ma aggiungiamo anche un confronto con l'adattamento italiano per quanto riguarda alcuni dei principali personaggi (Son Goku, Vegeta, Freezer e Beerus), insieme ad altre piccole chicche.

    Video




    »CURIOSITA':
    domande e risposte


    Come avete potuto osservare, la lingua giapponese offre un approfondimento del carattere dei personaggi e di come questi si rapportano con gli altri, amici o nemici che siano, che purtroppo la maggior parte delle volte viene persa in traduzione. Tuttavia, l'alto numero dei personaggi e di conseguenza delle situazioni in cui si inseriscono non permette un'analisi minuziosa dell'intera opera, perciò di seguito vengono riportate le domande da parte dell'utenza in merito a questioni specifiche che sono state sollevate in seguito alla pubblicazione dell'articolo. Invito chiunque abbia domande, curiosità e quant'altro a lasciare un messaggio in questa discussione, in modo poi da aggiungerle qui sotto man mano che verranno date le risposte; lo stesso vale anche nel caso riscontriate degli errori o abbiate altri elementi da poter aggiungere.


    • È vero che Gohan e Goten si rivolgono a loro padre in maniera diversa?
      No, utilizzano entrambi otō-san, un modo neutrale per chiamare il proprio padre e che equivale al nostro "papà".

    • Qual è la forma più confidenziale tra quella di Bulma e di Chichi per riferirsi a Goku?
      Bulma, come abbiamo visto, utilizza il cognome più il suffisso -kun in segno di affetto, mentre Chichi utilizza il nome più una variante colloquiale del suffisso -san per rispetto. Direi che solo per il fatto che Chichi chiami suo marito per nome sia una bella differenza rispetto al cognome usato da Bulma, inoltre il -sa in forma contratta indica il tono informale di Chichi.




    Edited by Anizawa Meito - 14/4/2016, 11:23
     
    Website Contacts  Top
    44 replies since 24/8/2015, 23:03   5444 views
      Share