Paese che vai, lingua che trovi. Il bello della diversità che taluni sembra vogliano annullare, demonizzare in nome di una
superiorità culturale che,
per me, non esiste.
Ogni lingua alla fine ha sempre qualcosa in comune con le altre, tutte servono per comunicare, lo scopo di una lingua e' proprio questo.
Il lavoro qui svolto e' davvero lodevole, ricolmo di impegno e di conoscenza donata con umiltà e non con supponenza. Si nota proprio la bellezza della diversità (per tale motivo l'ho citata ad inizio commento) e al contempo una familiarità molto particolare.
Inoltre si nota come veramente il lavoro originale sia molto più certosino, preciso e completo a livello linguistico e di quante sfumature si vanno a perdere con la traduzione, ma e' una naturale conseguenza, un
amaro compromesso, un costo da pagare. Quando si traduce quasi si arriva a fare anche una "traduzione" culturale, poiché la lingua e' lo specchio della cultura, della tradizione e della storia di un popolo e di un paese che da esso e' formato, costruito. Dunque, mutandola, avviene logicamente una perdita di non poco conto.
Non mi aspettavo comunque tutte queste particolarità nel Dragon Ball dei giapponesi... magari a conoscere questa lingua.
Complimenti Anizawa, sei davvero bravo