Guida al Giapponese di Dragon Ball, Una guida alla grammatica di Dragon Ball e al modo di parlare dei suoi protagonisti

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Anizawa Meito
view post Posted on 29/8/2015, 22:29 by: Anizawa Meito
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CITAZIONE
In questo senso, non mi stupisce che, almeno nella narrativa, la maggior parte dei traduttori siano a loro volta scrittori: bisogna avere un'ottima padronanza dei registri e della lingua per riuscire a rendere in italiano certe espressioni giapponesi o di altre lingue.

Verissimo, una volta il mio insegnante mi diede da tradurre un pezzo di IQ84 di Murakami e la differenza abissale di stile che emerse nei dialoghi una volta confrontata con la traduzione ufficiale di Amitrano fu qualcosa di incredibile, tanto di cappello a queste persone. Comunque parliamo di narrattiva, manga e anime essendo media diversi hanno anche linguaggi ed esigenze leggermente diverse. Ciò non toglie che scrivere e soprattutto leggere aiutano non poco a padroneggiare una lingua. E giusto per fugare ogni dubbio: io non scrivo, non narrativa almeno, anche se il discorso su come differenziare le varie parlate dei personaggi è molto interessante..

CITAZIONE
Anche su Crilin c'è da fare lo stesso discorso: non so come chiami la moglie nella saga di Bu, ma in Super, almeno nei sub dei Moonlighters, è "N°18-san".

Interessante, potrebbe dare l'idea che Crilin abbia paura della moglie dato il caratterino di 18 ma non credo sinceramente. Anche in Super lo vediamo che si lamenta di lei poiché doveva farsi il trucco, ormai sono una coppia rodata. Non ce lo vedo proprio Crilin a chiamare 18 col -chan, ma comunque senza il -san sarebbe molto meglio.

CITAZIONE
Comunque adesso tu ed Eru mi avete messo curiosità: da che cosa si capisce che il tono è di disprezzo? Anche qui c'è una particella attaccata al verbo?

Più che particella è un vero e proprio suffisso verbale, il famoso -yagaru amato dal Principe, attaccato al verbo fare. Come ho già scritto nell'articolo è un suffisso che indica disprezzo, odio o disdegno nei confronti dell'azione compiuta dall'interlocutore.

CITAZIONE
Quando si traduce quasi si arriva a fare anche una "traduzione" culturale, poiché la lingua e' lo specchio della cultura, della tradizione e della storia di un popolo e di un paese che da esso e' formato, costruito. Dunque, mutandola, avviene logicamente una perdita di non poco conto.

La mediazione culturale è sempre presente a tutti i livelli. Gli stessi insulti ne sono un esempio: noi italiani ne abbiamo molti basati sugli organi genitali o di natura sessuale mentre i giapponesi oltre. come abbiamo visto, agli insulti dovuti all'abbassamento dello status dell'interlocutore ne hanno un paio di natura religiosa. L'unico che abbiamo in comune è quello universale per le feci.

Grazie a tutti per i complimenti, ma in realtà non ho fatto che compilare (e in alcuni casi ampliare) le informazioni prese dai siti principali (Kanzenshuu in primis) aggiungendo un'introduzione per far capire di che cosa stiamo parlando. Comunque è un articolo "aperto", nel senso che verrà aggiornato con gli sviluppi della nuova serie e con le vostre domande, se ce ne saranno.

CITAZIONE
Ora scusate l'OT, ma ho appena notato la frase sotto l'avatar di Anizawa... xD

Eru, visto che sei una delle poche persone che riesce a leggerla, sei riuscita a cogliere anche la citazione?

Edited by Anizawa Meito - 30/8/2015, 10:04
 
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