Guida al Giapponese di Dragon Ball, Una guida alla grammatica di Dragon Ball e al modo di parlare dei suoi protagonisti

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Anizawa Meito
view post Posted on 30/8/2015, 19:02 by: Anizawa Meito
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CITAZIONE (Vegeth 90 @ 30/8/2015, 11:12) 
Quindi la domanda e': viste le tante curiosità che emergono nell'opera originale grazie al tuo prezioso post, ritieni che noi italiani abbiamo veramente conosciuto Dragon Ball allo stesso livello dei giapponesi, o ci manca veramente qualcosa di cosi importante nel nostro adattamento che ci rende la visione o la lettura poco "fedele"? Alcuni fanno bene a farsi girare i cosiddetti nei confronti ad esempio dell'adattamento Merak, pur venendo marchiati poi come "puristi" o "giappominkia" (non condivido l'ultima etichetta, ma e' quello che accade delle volte in certi ambienti), dipingendo il lavoro dei milanesi come "limitante" e imperfetto, o forse la loro e' una pretesa irrazionale, insensata (per gli "empirici" limiti culturali, linguistici etc.)?
Una domanda ovviamente senza impegno eh, giusto una curiosità la mia :)

Innanzitutto bisogna distinguere ciò di cui stiamo parlando e a che livello.

Linguisticamente parlando, il manga italiano presenta tante semplificazioni culturali che sono state corrette con l'ultima Evergreen Edition, e su questo non ci sono (quasi) più problemi. Invece la versione italiana dell'anime, come ben sappiamo, è stata censurata o ne sono stati cambiati i dialoghi nelle scene dall'umorismo grottesco e più in generale è stato edulcorato eliminando ogni riferimento alla morte, senza contare gli ovvi cambi ai nomi/tecniche ecc oppure i pensieri inesistenti del narratore. Togliendo questo per il resto il doppiaggio milanese rimane fedele in tutto e per tutto, e sia chiaro che non sto dando colpe a nessuno: la Merak ha solo eseguito le richieste del cliente pagante (Mediaset). D'altra parte gli unici che si salvano completamente in termini di adattamento sono i movie doppiati dalla Dynit (ex Dynamic). Tuttavia,vedendola in prospettiva siamo stati anche fortunati: guardate che hanno combinato in America, eliminando intere scene chiave perché troppo violente, ridisegnandone altre, cambiando addirittura la colonna sonora dando un impatto completamente diverso e in generale cercando di eliminare ogni riferimento alla cultura giapponese ove possibile (c'abbiamo provato anche noi, con Sailor Moon se ricordate). Tuttavia c'è da dire che gli americani hanno compreso il valore dell'opera insieme all'interesse dei fan e hanno rilasciato negli anni versioni sempre più fedeli all'originale, ridoppiando le scene alterate e reinserendo la colonna sonora giapponese, tanto da far uscire alla fine i propri Dragon Box. Noi come fan italiani non vedremo mai una cosa del genere (e sono disposto a mangiarmi i dvd se mai li faranno), perché non c'è interesse da parte di nessuno nel riscattare una serie che fino a qualche mese fa era considerata morta da anni e che ciò che era stato impiantato anni prima basta ancora per mandare avanti la baracca (complice anche le repliche che hanno creato orde di haters).

A livello del contesto in cui Dragon Ball è inserito invece ci troviamo su due livelli completamente diversi. Grazie alla gigantesca macchina commerciale nipponica, Goku e compagni sono sempre stati presenti ovunque al di fuori della serie nella vita dei giapponesi: si potevano trovare nei dolciumi, alimentari, lotterie, gadgets di qualsiasi natura, videogiochi e non, pubblicità e messaggi tv, dojinshi e chi ne ha più ne metta (e sarà di nuovo così con Super). Senza contare che gli anime in Giappone non sono mai stati considerati solamente un prodotto infantile al pari di quelli disneyani, ma prodotti di intrattenimento che non hanno nulla da invidiare a una serie TV americana, nei quali, la serializzazione cartacea e televisiva settimanale aiutavano comunque a fidelizzare il pubblico; perciò era normale arrivare alle scuole superiori parlando di anime e manga iniziati anni prima.
Anche in Italia ovviamente il merchandising ha attecchito piuttosto bene, ma venendo considerato come un "cartone animato" il target è sempre stato limitato così come anche i prodotti (cancelleria, dolciumi, giocattoli) senza creare una vera sinergia tra tutti questi prodotti che condividevano il brand di Goku e compagni. C'è da dire però che le continue repliche annuali da parte di Italia1 e le riedizioni della Star Comics, abbiano contribuito non poco a creare un pubblico piuttosto vasto in Italia (invece in Giappone mi pare di capire che l'unica replica sia stata il Kai), che purtroppo in maggior parte si è fermato alla versione televisiva con i suoi conseguenti errori di adattamento.

Quindi per rispondere alla tua domanda, se parliamo solamente dell'opera, solo il manga può essere considerato il più "fedele" perché l'anime in molte parti è stato alterato per essere adattato alla visione di un pubblico infantile, ed essendo ormai materiale licenziato non si possono creare dei sottotitoli diversi da quelli inclusi nei dvd Yamato che sono a loro volta trascrizioni dell'adattamento milanese.
 
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