La "leggenda" di Dragon Ball AF

Uno dei desideri che accomuna il fandom di Dragon Ball è da sempre quello di avere un seguito ufficiale della sua storia. Sin dalla serializzazione degli ultimi capitoli del manga su Weekly Shonen Jump, i fan chiedevano a gran voce una continuazione, ma Akira Toriyama, stanco di quei 10 anni di lavoro, decise di concludere ufficialmente il Dragon World (almeno, quello del manga) alla partenza di Goku e Ub.
Eppure, i fan non smisero di sperare e, invogliati anche dalla storyline dell'anime di Dragon Ball GT, cominciarono a creare storie: una loro versione del futuro dei guerrieri Z. Tra le varie trame che cominciarono a diffondersi, molte avevano in comune un'idea di base: un futuro che segue le vicende di Dragon Ball GT e vede l'arrivo della forma del Super Saiyan 5. Tutte queste storie venivano chiamate "Dragon Ball AF".

Era il 1997. In Giappone la serie "Dragon Ball GT" si era conclusa da poco, ma internet era già colmo dei rumor circa un fantomatico seguito dell'ultima serie animata. Le voci, sempre smentite e discusse, scatenarono i fan, che decisero di mettersi all'opera e creare la loro versione di un ipotetico futuro successivo alla serie GT. Tra le varie trame create, però, una ottenne un deciso successo.
Questo cosiddetto "Dragon Ball AF" si posizionava diversi anni dopo la conclusione di Dragon Ball GT e vedeva Goku raggiungere la forma di Super Saiyan 5. La storia cominciò a diffondersi, con diverse aggiunte e modifiche che ritoccavano in diversi modi la trama originale. Possiamo ricordare le prime trame, posizionate ben 200 anni dopo la conclusione del GT, o versioni con Pan Super Saiyan, Radish resuscitato, nuovi nemici dalla forza inimmaginabile... Lo stesso nome dell'opera fu soggetto a cambiamenti, prendendo un significato che variava spesso da "After the Future", "Another Future" e "AFterlife". Fu così che si andarono a creare diverse versioni di "AF" e in poco tempo quel nome divenne una definizione generale per tutte le storie "post GT con un Super Saiyan 5".

Il successo di AF fu purtroppo un'arma a doppio taglio. Per quanto la storia venisse riconosciuta dai più come un prodotto fan made, (anche complice la disinformazione del periodo di chi si avvicinava a internet per la prima volta) il progetto venne spesso ed erroneamente riconosciuto come una serie ufficiale. In particolare, dal 1999, quando cominciò a circolare un artwork di un Goku dai lunghi capelli bianchi, che in molti definirono come il design del Super Saiyan 5.

Questo curioso design è tutt'oggi il centro di diverse discussioni e rumor. L'immagine venne diffusa da fonte sconosciuta nel 1999 e, per il tratto e la qualità della stessa, venne erroneamente confusa come un artwork originale del maestro Akira Toriyama. In realtà, l'autore del disegno è ancora sconosciuto. Seppur l'estraneità del maestro sia stata ormai accertata, in molti sostengono che si tratti dell'opera di uno degli ex assistenti di Toriyama e sono numerosi i fan che continuano a definirsi l'autore.
Uno dei casi più recenti è quello spagnolo David Montiel Franco. Recenti indagini, risalenti a inizio 2012, hanno rintracciato il numero di Maggio 1999 della rivista spagnola Hobby Consolas. La rivista, dedicata al mondo dei videogame, era solita offrire uno spazio fan-letter in cui i lettori potevano veder pubblicati i loro disegni o le loro opere. Il numero del Maggio 1999 pubblicava questa famosa immagine, firmata da un certo David Montiel Franco da Alicante.

Che sia l'Hobby Consolas la fonte della prima diffusione dell'immagine? Che sia questo David Montiel Franco l'autore del design che ha creato il boom di AF nel 1999? Purtroppo, non è noto. E' una pubblicazione del periodo, questo è vero, ma non sappiamo se l'autore di questo disegno abbia ricalcato l'immagine di un altro fan e l'abbia inviata alla redazione dell'HC. Sta di fatto che David, contattato da Derek Padula del Dao of Dragon Ball, ha notificato un suo sito web in cui figura l'immagine e diverse altre fan art che fanno sfondo alla versione AF di David: un futuro in cui Goku è morto e il misterioso guerriero dai capelli bianchi in realtà è un Saiyan chiamato Tablos.

Tutte queste informazioni più che risolvere il mistero dell'origine del design del Super Saiyan 5 che ormai i fan denotano come una versione comune, non fanno altro che aumentare le domande in merito. Unica cosa nota è che l'immagine risale al 1999, ma per capire chi sia veramente l'autore, da dove provenga e chi sia il soggetto riprodotto abbiamo ancora molte ricerche da fare.

Al fianco del "misterioso design del Super Saiyan 5", altro gruppo che involontariamente accentuò i rumor e la diffusione di Dragon Ball AF fu lo Studio Tomita. Nonostante quasi tutte le immagini reperibili fossero visibilmente fan art o screen originali mal ritoccati, le speranze che la storia fosse vera, infatti, non facevano che aumentare. Le discussioni in merito erano divise tra chi cercava di provare la falsità del tutto, definendolo solo un prodotto fan made, e chi utilizzava qualsiasi mezzo per provare la loro ufficialità.

Le immagini prodotte dal fan che si firmava col nome di Studio Tomita furono spesso usate come "prova inconfondibile" dell'ufficialità di AF, al punto che cominciò a circolare la voce secondo cui Toriyama avesse chiuso il Bird Studio per dare vita a questo "Studio Tomita". L'insistenza dei commenti e delle mail fu tale che portò l'autore del blog a cancellare definitivamente le fan art del sito e ad inserire un avviso rivolto a tutti i visitatori:

"Dragon Ball AF" accumulava giorno dopo giorno una tale fama da portare all'impressionante nascita non solo di rumor, ma anche di forum e veri e propri siti dedicati. Quello di AF era ormai divenuto un argomento vitale da affrontare in un sito di Dragon Ball, sia che ci si trovasse nella fazione che cercava di provarne l'ufficialità che in quella di chi voleva smentire le voci. Il carattere delle informazioni che circolavano non riusciva a placare la mole di articoli con notizie infondate, e anche le più piccole indiscrezioni su progetti ufficiali di DB scatenavano il motto "Stanno per annunciare AF!".
Il 2000 fu un po' il capisaldo di questo fenomeno, anche grazie all'avvicinarsi di sempre più utenza al mondo del web.

Alcuni potranno ancora ricordare il vero e proprio flame causato nell'Ottobre del 2000 dal sito Majin.com, quando pubblicò una notizia in cui il webmaster dichiarava di avere informazioni su una nuova serie da una fonte giapponese attendibile e ufficiale. Il Majin.com era da sempre stato un portale fortemente contraddittorio di suo e per un po' i visitatori presero il tutto come uno scherzo, ma i novizi al mondo di internet credettero a quell'articolo e per diverse settimane fu la fonte di discussioni anche infuocate nei forum. Allora era molto più facile creare confusione. Il desiderio di scalare le classifiche e di ottenere visite era tale che sempre più siti finirono per approfittare della fama di AF per raccimolare visite da tutto il mondo. Geocities e Angelfire, per esempio, divennero estremamente popolari tra i fan che ne volevano "provare" l'esistenza.

Con la popolarità di YouTube, poi, si raggiunse il limite. La possibilità degli utenti di postare notizie false e/o senza fonte portò una vera ondata di video con immagini, frasi e scene palesemente modificati o di natura fan made, puntualmente definiti come prodotti ufficiali. Parallelamente, il merchandise di Dragon Ball viveva ancora la scia del successo animato e in quegli anni si avvicinava alla cosiddetta "rinascita" che stiamo vivendo dal 2008-2009, dalla trasmissione della serie rimasterizzata "Dragon Ball Kai" e l'arrivo di nuovi OAV e special a tema che hanno risvegliato l'interesse del fandom. Si può facilmente intuire come, quindi, quella mole di materiale diffuso, le notizie e il materiale promozionale venisse costantemente modificato o scambiato come "Dragon Ball AF".

Nel 2004 il fan site inglese Daizenshuu EX (ormai noto come Kanzenshuu dopo la fusione col sito Kanzentai) giocò con questo rumor dandogli il titolo di "Nuova serie ufficiale" in occasione dell'1 Aprile.
Sul vecchio sito pubblicò una serie di articoli e immagini che volevano offrire prove inconfondibili sulla veridicità della notizia, creando perfino una falsa scansione di Jump usando le migliori fan art del web e i testi giapponesi del Dragon Box. Per un utente a digiuno di giapponese e ignaro di quelle fan art, il tutto non poteva che sembrare affidabile. Il domino che ne scaturì fu notevole, nonostante il Daizenshuu EX ci tenne a dimostrare il tutto come Pesce d'Aprile stesso il giorno dopo. Per fortuna, le voci vennero corrette in poco tempo: la fama del Daizenshuu Ex nel fandom era tale da calmare da sé le voci che aveva provocato.



Anzi, proprio da quell'episodio le correnti di pensieri sulla falsità del progetto AF come ufficiale cominciarono a rafforzarsi. In quel periodo, inoltre, prendeva piega anche il progetto fan made di Toyble.

A poco a poco, infatti, AF venne riconosciuto con maggiore sicurezza come un progetto fan made. I diversi siti attivi, a quel punto, fornivano costantemente articoli o spiegazioni riguardo la "leggenda" di AF e permisero una sempre più larga diffusione delle giuste informazioni. Parallelamente, il settore fan made di AF cominciò a farsi riconoscere come tale. Nonostante spesso la qualità fosse tale da indurre ancora qualche dubbio, i diversi bozzetti e le trame divennero dei veri e propri fan manga più e meno noti.

Storie come il "Dragon Ball AF" di Toyble furono il primo passo allo sviluppo del tutto. All'inizio, per il tratto curato simile allo stile animato di Dragon Ball GT, Toyble venne scambiato per un gruppo di ex assistenti di Akira Toriyama o proprio di animatori della serie di DB che avevano deciso di produrre in proprio una storia cartacea. In realtà Toyble non è altro che un semplice fan che ha voluto riprodurre le teorie di AF in una sua storia ex novo. Ad appuntamento bi-annuale, in Giappone si tiene l'evento del Comiket, un convention del fumetto che dà ampio spazio agli autori amatoriali di fan manga, fornendo loro stand privati. Toyble e molti altri autori AF cominciarono ad avere un discreto successo in questo settore e proprio la ricorrenza del Comiket permise ai forum giapponesi di dimostrare la natura fan made e ad ampliare l'informazione anche verso il fandom estero, che prendeva così atto di cosa fosse veramente AF.

Animazioni fan made, giochi moddati, action figure dedite, fan manga, fan fiction, illustrazioni, cosplay... Dragon Ball AF aveva ormai toccato diversi settori del franchise fan made, ma allo stesso tempo quest'esagerazione era diventata la prova concreta che serviva al fandom per provare in via ufficiale come quel progetto non fosse altro che una totale invenzione.

Oggi sappiamo che AF non è altro che un progetto fan made diffusosi ed ingigantito dai fan speranzosi. Molti non sanno che il movimento, il flame che ne nacque, costrinse la stessa FUNimation (responsabile della distribuzione della serie di DB in Nord America) a smentire personalmente AF durante una convention. Chi ha un IP americano può leggere la risposta data al riguardo nelle FAQ del loro sito.

Agli occhi della Bird Studio, Shueisha e Toei Animation, Dragon Ball AF non è un prodotto ufficiale. Semplicemente: non esiste. Dragon Ball AF è una creazione dei fan e come tale va considerato. AF non è nemmeno quell'unica storia, quell'unico fan manga in circolazione, ma un vero e proprio progetto collettivo che unì utenti e fan di tutto il mondo nell'inventare una storia posizionata dopo Dragon Ball GT con un misterioso Super Saiyan 5.

Non sappiamo chi abbia creato quel design del Super Saiyan 5 né conosciamo la fonte da cui sono nate le prime trame, ma è innegabile come AF sia stato un capisaldo nella crescita del fandom di Dragon Ball. E' grazie a storie come AF che il fan made e i fan hanno cominciato ad avere sempre più importanza nel mantenere il franchise vivo anche dopo la conclusione della serie animata.