DB Super: Capitolo #20 [discussione]

[Futuro. Universo 7. Terra]
Black Goku era ad un passo dall'essere sconfitto. Il colpo di Vegeta era carico e pronto a distruggere il nemico, ma una misteriosa figura è improvvisamente intervenuta, salvandolo da morte certa. Al riparo sul tetto di un edificio poco distante, la stessa ha poi usato i suoi poteri curativi per guarirlo dalle profonde ferite riportate nello scontro. Ora i due si ergono in piedi, lieti di quella momentanea vittoria.

Poco distante, Goku, Vegeta, Trunks e Mai osservano il nuovo arrivato ponendosi non poche domande sulla sua identità. Osservando e riconoscendo lo stile degli abiti indossati, Trunks ipotizza: "Che sia... Zamasu?". Goku è in disaccordo: Zamasu è nel corpo di Black, come potrebbero esserci due Zamasu in due corpi diversi e nella stessa linea temporale?

[Presente. Universo 7. Terra]
Alla Capsule Corporation, Kaiohshin nota con preoccupazione l'assenza di Goku, Vegeta e Trunks. Bulma cerca di giustificarli spiegando che i tre erano così euforici all'idea di partire che non hanno voluto aspettare il ritorno delle divinità dal Palazzo dei Kaiohshin dell'Universo 10, ma le parole di sdegno di Beerus sono un campanello d'allarme: così non sapranno che ad attenderli ci sono ben due Zamasu.

Stando alle parole di Kaiohshin, dopo aver ottenuto il corpo di Goku ed esser diventato Black, Zamasu ha viaggiato verso il futuro di Trunks, dove ha trovato lo Zamasu di quella linea temporale. "Nel corpo di Black si trova lo Zamasu del nostro Mondo. Viaggiando nel futuro di Trunks, Black ha trovato lo Zamasu di quella linea temporale". Due Zamasu, nello stesso Mondo e con gli stessi ideali, possono essere un pericolo non indifferente.



[Futuro. Universo 7. Terra]
Ponderando l'idea di Trunks e l'opposizione di Goku, Vegeta crede di aver trovato la risposta al quesito. I due davanti a loro sono effettivamente due Zamasu: uno è il Black giunto dal passato, mentre l'altro è lo Zamasu di quel futuro. Riconoscendo una giusta motivazione nell'idea di Vegeta, Goku appoggia la teoria. Anche se... chi avrebbe mai detto che gli Zamasu di due linee temporali si sarebbero incontrati e alleati?! La presenza di un ulteriore avversario rende la situazione leggermente più complicata, ma Vegeta dall'alto del suo ghigno è certo della loro riuscita.

Sul tetto dell'edificio Black riferisce a Zamasu gli ultimi avvenimenti, descrivendo come Trunks e Mai sembrino essere miracolosamente sopravvissuti al loro ultimo attacco, e dell'inaspettata comparsa di Goku e Vegeta al fianco dei ragazzi. "Certo che ce ne hai messo di tempo per raggiungermi", stizza Black alla fine del suo racconto. Zamasu, però, ha un'ottima giustificazione: stava investigando le altre linee temporali. "A differenza del Mondo da cui vieni, gli altri non presentano grandi ostacoli. Dovremmo riuscire a conquistarli senza problemi... Presto, molto presto, tutti i mortali dalle cinque realtà parallele verranno sterminati".
Sorridendo compiaciuto al pensiero della riuscita della loro missione divina, Zamasu fa per riporre l'Anello Temporale nel suo contenitore, se non che un improvviso cambiamento provoca in lui un sussulto: gli anelli sono ora sei! "Impossibile... c'è un anello in più! E' stato creato un nuovo Mondo Parallelo...?!".

Origliando la conversazione, Vegeta si intromette: "Il te del passato è stato ucciso da Beerus, probabilmente. Immagino che ora ci sia un altro Mondo in cui non esisti più". Zamasu fa un passo indietro, reagendo all'improvvisa comparsa di Vegeta lì sul tetto, alle loro spalle. Black, invece, sentendo le citazioni di un Mondo Parallelo, capisce che Goku e Vegeta sono giunti da un altro passato. Con un ghigno, ostenta la sua superiorità: "Ma nel futuro non ci sarà alcun Mondo in cui VOI mortali potrete ancora esistere, dato che vi sterminerò uno ad uno".
A tali parole, la rabbia di Vegeta esplode. "Sarai TU ad essere distrutto!!!".

Il combattimento ricomincia, ma questa volta Black riesce a schivare facilmente i singoli attacchi del Principe e a contrattaccare, riuscendo perfino a scaraventarlo a terra. Riprendendo l'equilibrio, Vegeta affronta una scarica di colpi energetici del nemico, grazie alla quale riesce a trovare un'apertura nella difesa di Black. Con uno slancio, scatta alle sue spalle pronto a lanciare un affondo... solo per scoprire che si tratta di una trappola e venir paralizzato da una barriera di energia. Dalle retrovie, Goku e Trunks notano con preoccupazione l'aumento di potere di Black. Il timore di Trunks [capitolo 19, ndt] non era infondato.

Gioendo della sua ritrovata forza, Black si rivolge a Vegeta: "Avevi ragione, Vegeta. Credevo che ottenere il corpo di Goku sarebbe stato sufficiente per avere subito accesso alla sua incredibile potenza. E invece... mi sbagliavo. All'inizio non riuscivo nemmeno a trasformarmi in un semplice Super Saiyan, figuriamoci il Blu. Pensavo fosse finita. Come avrei mai potuto controllare il potere sopito dentro questo corpo?". Con fatica, Vegeta riesce a liberarsi dalla barriera energetica e a retrocedere, mentre Goku ascolta con preoccupazione il discorso di Black. "Poi l'ho scoperto. Il segreto della forza dei Saiyan.".
Vegeta è confuso. Segreto? Quale segreto? A rispondere è Trunks, intuendo con orrore le parole di Black: "Quando riacquistiamo le forze dopo essere stati ridotti in fin di vita, noi Saiyan diventiamo più potenti che mai... Ha sfruttato quest'abilità...!".


[Presente. Universo 7. Terra]
"Quindi i Saiyan hanno quest'abilità speciale?". Kaiohshin annuisce in cenno di conferma: "Per questo Zamasu si è alleato con l'altro se stesso. Coloro che servono i Kaiohshin imparano a usare poteri curativi... anche Kibith può, per esempio. Probabilmente per questo Black ha deciso di viaggiare tra i Mondi Paralleli: per poter essere curato e diventare così sempre più forte".

[Futuro. Universo 7. Terra]
Vegeta è ancora una volta a terra, pesantemente colpito da Black. Prontamente, Goku corre al suo capezzale per fargli mangiare un Senzu. Pensando alla capacità di recupero dei Saiyan, Mai cerca conforto nell'ipotesi per cui curare Vegeta potrà potenziarlo a sua volta, ma Trunks deve purtroppo contraddirla: "Mio padre e Goku probabilmente sono diventati troppo forti affinché possano beneficiare di quest'abilità. Si sono allenati fino a raggiungere i loro limiti".

Di nuovo in piedi, Vegeta torna a combattere. Nonostante qualche contrattacco riuscito, l'esito non cambia e continua ad accusare ogni singolo colpo, constatando la verità delle parole di Trunks: lo Zenkai Power ha perso la sua efficacia. Black, dal canto suo, è entusiasta. "Meraviglioso. Sei abbastanza forte da rendermi ancora più potente, Vegeta". Zamasu compare alle spalle di Black, proseguendo quel ciclo di cure. "Ogni qualvolta le cellule danneggiate vengono rigenerale, esse diventano sempre più mie. La mia mente divina e il mio corpo Saiyan sono sempre più connessi". Azzerando l'aura, Black respira profondamente, godendosi il corpo rigenerato e la rinnovata forza che gli scorre nelle vene. Un sorriso solca il suo volto. "Ho raggiunto un livello al quale voi mortali non potrete mai aspirare".


Un urlo richiama tutta la sua energia. La muscolatura diventa più definita, il corpo viene avvolto da un'aura fiammeggiante e i capelli assumono un colore rosaceo: la trasformazione è compiuta. Zamasu osserva il nuovo Black con sguardo compiaciuto. "Magnifico. Allora, quando un Dio supera il livello del Super Saiyan God, i suoi capelli diventano rosa anziché blu?!". Analizzandosi, Black suggerisce un nome: "Emulando lo stile con cui voi denominate le trasformazioni, potrei chiamare questa forma... Super Saiyan Rosé*¹".

Avvertendo l'aura nemica e il pericolo crescente, Goku prova a proporre una collaborazione a Vegeta. Dovrebbero lasciar perdere i pregiudizi personali e combattere insieme. "Non dire idiozie, Kakaroth!", sbotta Vegeta. "Piuttosto, occupati dell'altro tizio. Non concluderò mai, qui, se quello continua a curarlo ogni volta che lo ferisco". Così deciso, i due Saiyan si dividono: Vegeta Super Saiyan Blu contro Black Super Saiyan Rosé; Goku Super Saiyan Blu contro Zamasu.

Il doppio scontro ha il via. Goku sembra avere subito la meglio su Zamasu, evitando i colpi e rispondendo con forza, scaraventandolo a terra in pochi affondi. Conscia del divario fisico tra loro, la divinità abbandona l'idea del combattimento corpo a corpo e passa all'utilizzo dei suoi poteri, lanciando vari detriti acuminati che Goku riesce a schivare muovendosi appena. Un secondo tentativo ricade sui resti di un lampione, ma questi diversamente dai primi vengono deviati. Ricadendo indietro con velocità, il palo finisce per trafiggere Zamasu, trapassandolo da parte a parte. Avvicinandoglisi e osservando la grave ferita provocata, Goku concede un'ultima possibilità al nemico: "Non è ancora troppo tardi. Usa le Sfere del Drago di questo Mondo per portare la Terra alla normalità".
La proposta scatena in Zamasu una risata. Con un gesto diretto, si strappa di netto il palo dal corpo e fa cadere l'arma al suo fianco, lasciando che la ferita possa rimarginarsi in pochi secondi.

Sfortunatamente, ho distrutto le Sfere del Drago subito dopo aver espresso il mio ultimo desiderio... So perfettamente di essere debole rispetto voi Saiyan. Tuttavia, a dispetto dell'altro me, io non ho voluto ottenere la forza a discapito del mio potere divino. Per questo... sono diventato immortale". I presenti sussultano, in un misto di sorpresa e terrore. Goku ribatte a tale desiderio, definendolo apertamente un'azione "scorretta".
La slealtà, però, sembra essere una caratteristica propria di Zamasu. Approfittando della distrazione di Goku, evoca con un gesto della mano il sacchetto di Senzu nascosto nel suo dogi. "Io invece definirei i miei poteri divini... convenienti" e il sacchetto prende fuoco, distruggendo i fagioli al suo interno. "Il nostro è un piano perfetto. Non presenta il benché minimo errore". Un altro gesto ancora e Goku viene completamente paralizzato. "Anche se non possiedo la vostra forza fisica, posso ancora combattere come una divinità!

Nel frattempo, anche lo scontro di Black e Vegeta ha un impari ribaltamento della situazione. Il Rosé di Black sembra insuperabile. Colpo dopo colpo, Vegeta patisce ogni singolo affondo, finché non crolla a terra stremato dalle ferite, di nuovo nella sua forma base. "Ahahaha! Non riesco a credere che un tale, incredibile potere sia finalmente nelle mie mani. A quanto ho capito voi provenite da un altro Mondo, ma ormai non ha più importanza. I mortali sono destinati a scomparire dalla faccia di ogni Mondo Parallelo. Il Piano 0 Mortali verrà portato al suo compimento".

Trunks accorre in soccorso del padre, analizzando una situazione ormai più che disperata. Voltandosi a guardare un Goku a sua volta ridotto alla forma base per i danni causati dai poteri di Zamasu, decide di urlare la ritirata. "Goku, dobbiamo ritirarci! Se continuiamo così, verremo tutti uccisi!". Black e Zamasu, però, non sono affatto intenzionati a lasciarli scappare. Se avevano lasciato in vita Trunks, finora, era solo per il loro obiettivo di rendere Black più potente, ma ormai... "Direi che Trunks non ci è più utile" afferma Zamasu rivolgendosi a Black: "Uccidilo". Felice di poter finalmente adempiere a quell'ordine, Black avanza verso il ragazzo, ringraziandolo per esser stato così d'aiuto al suo scopo.
Certo di non avere possibilità in uno scontro diretto, Trunks agisce d'impulso, tentando un'ultima disperata difesa. "Goku! Mai! Copritevi gli occhi!!!". L'accecante Colpo del Sole*² è una copertura perfetta. Presi di sprovvista, Black e Zamasu vengono colpiti in pieno dalla luce e il gruppo riesce a scappare.

Al riparo nelle fogne sotto la città, Trunks issa il padre sulle spalle e fa strada a Goku e Mai per gli intricati tunnel. Goku si lascia andare ai complimenti per il ragazzo, dicendosi sorpreso e impressionato che conosca una tecnica come il Colpo del Sole. "Beh... me l'ha insegnata Gohan molto tempo fa". Continuando a camminare, Trunks riflette su quanto accaduto: "Non riesco a credere che Black stesse nascondendo tanto potere... E ora ha anche al suo fianco un alleato immortale. Non avrei mai immaginato che si sarebbe spinto a tanto, mi dispiace. Dovremmo tornare nel passato e pensare ad una strategia". Mai ha i suoi dubbi, visto che una strategia non può far molto contro una persona immortale. Goku, invece, rimuginandoci su, trova un'unica possibile soluzione: la Mafuba*³. "Anni prima che nascessi, la Terra fu attaccata da un nemico fortissimo. A quei tempi il vecchio Muten e il suo maestro erano gli unici in grado di affrontarlo, ma per quanto provassero non erano alla sua altezza". Confuso dal racconto, Trunks chiede ulteriori informazioni: allora come hanno fatto a sconfiggerlo? Goku prosegue con un sorriso: "Lo hanno sigillato in un thermos elettrico" usando la Mafuba. Se non possono uccidere Zamasu, tanto vale sigillarlo dove non possa nuocere a nessuno. E per fortuna Muten è ancora vivo nel passato e sicuramente in grado di insegnargli la tecnica.
In Trunks si riaccende una luce di speranza.

Nel frattempo, all'esterno, Black e Zamasu proseguono la loro ricerca, decisi a rintracciare e uccidere il gruppo di fuggiaschi. Goku, Vegeta e Trunks avranno pure ridotto al minimo le loro aure per non essere localizzati, ma al loro fianco c'è un essere umano che non sa controllare il ki. L'aura di Mai è l'esca che li porterà allo scoperto.
In pochi secondi, Black riesce a percepire la presenza della ragazza e si teletrasporta con Zamasu all'altro capo della città giusto in tempo per vedere quattro figure incappucciate apparentemente in fuga. Le due divinità atterrano sulle strade. Black è pronto a colpire, ma Zamasu tentenna notando qualcosa di strano.


Prima che possano rendersene effettivamente conto, Black e Zamasu finiscono in trappola. Mai calcia via i mantelli, rivelando che quelli al suo fianco erano solo dei manichini e comincia a sparare del fuoco di copertura per Trunks, proprio in quel momento comparso in scena brandendo la sua spada. "Troppo tardi! Goku e mio padre sono già andati via!". La lama trafigge in pieno Zamasu nel petto, trapassandolo. Lasciandosi alle spalle la divinità sconvolta dall'improvviso accaduto, Trunks si lancia contro Black, sfoderando tutta la sua forza.
L'esca ha perfettamente funzionato. Poco distante, Goku e Vegeta sono nella Macchina del Tempo, pronti a partire. Osservando Trunks con preoccupazione, Goku gli augura di resistere il più possibile, aspettando il loro ritorno.

Black si accorge del velivolo, ma Trunks è un ostacolo continuo ai suoi movimenti. Stanco di quel gioco, afferra il volto del ragazzo e lo scaraventa a terra. "Non osare, Trunks...". Quell'ultima distrazione, però, è vitale. Mentre la Macchina del Tempo scompare, diretta al presente, Trunks si concede un sorriso di speranza. "Goku... padre... conto su di voi".

Scritto 超サイヤ人 ロゼ (Sūpā Saiya-jin Roze), può essere adattato come "Super Saiyan Rose" o "Super Saiyan Rosé", a seconda dell'ideologia preferita per l'origine del nome. "Rose" è una parola inglese usata per definire sia il colore Rosa che l'omonimo fiore. E' interessante però notare come la parola "Rose" sia scritta nel katakana ロゼ - Roze e non come ローズ - Rōzu, diretta trasposizione giapponese del Rose inglese. Anche Roze è usato come definizione sia del fiore che del colore Rosa, ma il termine ha maggiore uso per indicare il Vino Rosato (Rosé). Nell'episodio 56 della serie animata e in questo capitolo Black ha affermato di aver coniato il nome seguendo l'esempio di Goku e Vegeta col loro "Blu", ma vedendo i katakana del nome possiamo ipotizzare che alla fin fine il SS Rosé derivi dal gioco di parole alcolico legato al vino rosato?

Basandosi sempre sugli usi e costumi giapponesi, seconda ipotesi riguarda proprio il colore Rosa. In Giappone il Rosa è un colore che viene spesso attribuito ai nemici più ostici ed ha spesso anche una sorta di connotazione di invincibilità (Majin Bu, ad esempio, con la sua capacità di rigenerarsi era più o meno "invincibile"). Nonostante le recenti influenze occidentali che hanno cominciato a dare una maggiore visione tenue al colore, il Rosa può esprimere addirittura più potenza di un tonalità come il rosso fuoco e viene difficilmente attribuito a oggetti o persone dalle caratteristiche delicate; un'immagine, quindi, totalmente opposta all'idea del pubblico occidentale. Il Rosa è suo modo una definizione per la potenza di Black e l'accostamento col nero sottolinea l'oscurità e la natura maligna del personaggio. L'abbinamento rosa-nero è quindi una delle combo cromatiche che meglio esprime la potenza e la pericolosità.

Altra teoria collegata al nome non viene dalla trascrizione giapponese, bensì dal simbolismo e dal concetto della Black Rose. Definita l'antitesi della Rosa Bianca, simbolo di pace e purezza, la Rosa Nera ha preso il significato premonitore di morte e distruzione, oltre di tutti i sentimenti negativi che possono esistere nell'uomo: disperazione, angoscia, dolore, tristezza... Definizione anche di assassinio, ha uso per indicare perfino la malvagità e la guerra. Questa teoria non ha forti collegamenti come il nome stesso giapponese ed è più un'ipotesi che ha cominciato a circolare tra i fan, ma è comunque un interessante visione del personaggio di Black, che ricerca l'utopia dell'Universo con la distruzione e il genocidio dei mortali, da lui definiti come un fallimento.

Il Taiyo-Ken (新鶴仙流太陽拳 - Shintsurusenryu Taiyō-ken, lett. "Colpo del Sole della Divina Scuola della Gru" - "Colpo del Sole", o nelle varianti "Raggi Accecanti" e "Cannone Speciale" di tanto in tanto utilizzate nell'anime edito Mediaset - Merak Film) è una tecnica che acutizza l'intensità della luce del Ki e l'emana in una successione di lampi di luce in rapida sequenza per accecare temporaneamente l'avversario. In origine tecnica di Tenshinhan, usata per la prima volta durate il 22° Torneo Tenkaichi, il Taiyo-Ken è stato a poco a poco utilizzato anche dagli altri Guerrieri Z come principale mossa evasiva data la sua alta percentuale di successi. Difficilmente, infatti, gli avversari ne sono immuni o hanno a disposizione una copertura (es. occhiali) che possa schermare la luce. L'unico nemico risultato immune è stato Ii Shinron nella serie Dragon Ball GT.

La Mafuba (魔封波 - Mafūba, lett. "Onda dell'Arginamento Demoniaco" o "Onda per il Sigillo Demoniaco", "Onda Sigillante" nell'anime edito Mediaset - Merak Film e "Onda sigillademoni" nel manga edito Star Comics) è una tecnica che permette di intrappolare l'anima e il corpo di un essere demoniaco all'interno di un contenitore, imprigionandolo così a vita. Chi la lancia deve riuscire a controllare un'Onda di Energia che intrappola il corpo della vittima e la trascina lentamente in un contenitore. Affinché la tecnica abbia effetto, il contenitore dovrà essere immediatamente chiuso e sigillato con uno specifico talismano, altrimenti l'essere ivi intrappolato potrà liberarsi. Se il sigillo è stato apportato con successo, sarà efficace finché non verrà rimosso dal contenitore. La Mafuba può essere eseguita con qualsiasi contenitore, a patto che questo possa essere chiuso. Più è piccolo il contenitore, però, più è difficile controllare la mira dell'Onda, aumentando il rischio di fallimento. Inoltre, per quanto potente, la tecnica richiede un enorme dispendio di energia e per tale motivo può portare alla morte di chi la utilizza.

La Mafuba è stata nominata e usata la prima volta durante l'Arco di Piccolo Daimaō della serie originale. Come racconta Goku in questo capitolo, la tecnica fu utilizzata da Mutaito, il maestro di Muten, anni e anni fa per imprigionare Piccolo. Il piano riuscì con successo e Piccolo venne sigillato, ma lo sforzo fu tale da portare Mutaito alla morte. Successivamente, col ritorno di Piccolo, la Mafuba è stata utilizzata prima dallo stesso Muten, poi da Tenshinhan. Purtroppo Muten fallì la mira dell'Onda e morì per lo sforzo, mentre Tenshinhan - nonostante fosse più resistente - fu costretto ad abbandonare l'idea della Mafuba poiché il suo contenitore era rotto (nell'anime il thermos venne distrutto dallo stesso Piccolo). Durante il 23° Tenkaichi è stata utilizzata un'ultima volta dal Dio della Terra per imprigionare il "Piccolo reincarnato", ma quest'ultimo, pronto ad una tale possibilità, riuscì a contrattaccare deviando l'Onda e facendo sì che fosse Dio ad essere intrappolato e sigillato.