*sniff* dovrò fustigare gli altri utenti affinché mi considerino, allora *sniff*
Rispondendo alla mia stessa domanda, ciò che secondo me è veramente cambiato da una serie è l'altra è il mezzo di combattimento, non come.
Tralasciando alcuni combattimenti secondari, mirati solo ad allunga brodo o proprio alla dimostrazione di tecniche e potenza del nemico di turno, i combattimenti principali, che hanno un corrispettivo ben designato anche nel manga, non sono tanto diversi tra loro.
Certo, c'è un enorme differenza dal punto strategico e umoristico (come il combattimento di Goku e Jack Chun al 21° Torneo Tenkaichi) e quello esplosivo e mortale (la maggioranza della serie Z, totalmente quello GT), ma ciò che è veramente cambiato non è il come, ma il mezzo utilizzato.
Se nella prima serie si optava più per il combattimento corpo a corpo, scandito da tecniche più visibili ma meno sceniche, nella serie Z e GT si è passato quasi totalmente ad uno scambio di colpi di Ki (basti vedere come i colpi più potenti siano proprio questi).
Credo che il passaggio sia dovuto sopratutto alla potenza dei nemici, quindi dalla teoria “un nemico forte necessita di colpi forti”.
Forse una teoria un po' erronea a modo suo, eppure credo ci sia una verità ed una colpa reciproca nello stile di combattimento di Dragon Ball.
E' vero, i colpi energetici sono spettacolari e le grandi onde lasciano scappare imprecazioni mai enunciate, mentre tecniche come quella dell'ubriaco e della scimmia fanno sorridere ed emozionare per la loro semplicità.
Eppure, così come un'onda non può sempre essere spettacolare, una tecnica può emozionare come non mai (un esempio sono certamente le tecniche dei Tornei Tenkaichi. Semplici, ma efficaci come lo sdoppiamento x4 di Tenshinhan che, nonostante il difetto della divisione stessa, lasciò di stucco ed emozionò come poche tecniche prima d'ora). Insomma, così come c'era una certa monotonia in alcune delle prime sfide, così c'era ripetitività in alcune delle ultime e viceversa.
Questo per dire che secondo me, sì, lo stile di Dragon Ball è cambiato, ma per dare più spazio ad uno spettacolo che chiedeva la serie. La tecnica era sempre presente, ma mascherata da grandi onde. Un po' come se la tecnica dell'ubriaco fosse diventata una Kamehameha.
La storia si è evoluta e così hanno fatto i suoi combattimenti. Una storia sempre più matura aveva bisogno di combattimenti maturi (per mio enorme diletto, con molto sangue **).
Un esempio perfetto per dimostrarlo, secondo me, è la finale di Goku e Piccolo. Un combattimento cominciato con tecniche e strategia, ma arrivato a spaccarsi nel momento finale, quando c'era il “o tutto o morte” (
credo che questo spieghi magnificamente).
Personalmente mi dispiace che non sia stato dato più spazio alle combo e i corpo a corpo sono diventate dei frame ripetuti all'infinità, ma c'è anche da dire che lo spettacolo è spettacolo.
Diciamo che il problema principale dei combattimenti di Dragon Ball, a volte, non era l'utilizzo di tecniche o colpi energetici, ma la strategia in sé (che, ammetto, a volte mancava anche nella prima serie).
Come finale del discorso (che poi, dov'è andato a parare se non in una solita posizione di mezzo?), quello dei combattimenti lo definirei un argomento a suo modo complesso. Bisognerebbe tener in considerazione il momento in cui si è svolto, gli sfidanti e lo stesso animatore. Sì, perché credo che sopratutto l'animazione dia slancio all'azione di un combattimento: strategico o violento ed esplosivo che sia, se una scena è animata con lentezza anche il combattimento e la visione dello spettatore ne risente.